L’attuale governo, in conformità con quelli precedenti, anziché diminuire il debito con lo sviluppo dell’economia, svende invece pezzi di territorio di altissimo pregio.
Non si accorge, il governo, che sta svendendo dei beni sui quali grava la proprietà pubblica e collettiva (articolo 42 comma uno della Costituzione) che appartiene al popolo a titolo di sovranità, e che sta in questo modo dando un colpo mortale al territorio, che è un elemento costitutivo dello Stato democratico, danneggiando in pieno il popolo italiano.
Si dice che c’è carenza di alloggi da destinare a fini sociali e si svendono 1600 tra edifici e terreni, cioè beni che sono fonti di produzione di ricchezza nazionale.
Tra questi beni sono da annoverare: “la villa di Camogli (pochi chilometri a Est di Genova), affacciata sul Golfo del Tigullio, così come la “Villa Camerata” di Firenze, immersa nel parco alle pendici della collina di Fiesole. E ancora, l’ex Convento di San Salvador a Venezia, tre piani e due chiostri interni vicino al Ponte di Rialto, nel sestiere di San Marco, riconosciuto come patrimonio mondiale Unesco, e tanto altro”
Sappiano gli acquirenti che queste svendite sono nulle ai sensi dell’articolo 1418 del Codice civile perché violano le norme imperative e precettive dell’articolo 41 della Costituzione, secondo il quale: “l’iniziativa privata (tale è il caso delle svendite in questione) è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
Queste svendite in realtà offendono gravemente la dignità del popolo italiano, trattandosi di immobili di grande valore, non solo economico, ma anche culturale e ambientale.
Come si diceva, si tratta di un’operazione esecutiva di una legge pienamente incostituzionale, che dovrà quanto prima essere portata all’esame della Corte costituzionale, per il suo annullamento.
Professor Paolo Maddalena.
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
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Forse lei già sa che On. Paola Nugnes è uscita dal Mov.5s per assenza di democrazia interna … e perché reputa la legge che taglia 345 parlamentari, una legge anti democratica per assoggettare il potere legislativo a quello esecutivo.
Su ciò chi sa i fatti (e loro, quello che lei chiama l’attuale governo, li sanno) vale che la tessera elettorale è l’art. 3 Cost. valido anche per Ministri e Presidenti etc. e sanno questo.
“La crisi partitica”. Vero che la Costituzione regola la questione partiti al solo scarno art.49 ma va da sé che ai successivi art. 52 (la difesa della patria è sacro dovere del cittadino) e art. 54 (tutti hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi…) vi sono principi validi per tutti (singoli e partiti, votanti e eletti e capo partito, “magistrati napoletani”, civili e militari…).
Mica ci vuole tanto a capire il progetto: controllare da parte dell’esecutivo dieci “pecore” – dalla selezione alla gestione- è più semplice – anche nel degrado della politica- che controllarne 100.
Con la selezione distruggete prima il rapporto col territorio della “pecora” (es. la Tav … etc.) per poi averla già docile e disposta a lavorare per l’azienda partito che è sia azienda in senso stretto sia Finanza Padrona. Alla “pecora” concederete il rischio di “quando ci capiterà un’occasione simile” (https://www.google.com/search?q=de+vito+intercettazioni&oq=de+vito&aqs=chrome.5.69i57j0l5.9397j0j8&sourceid=chrome&ie=UTF-8) e la punirete e espellerete come “pecora” ingrata se si fa scoprire. Ma sarà mai che tra cento “pecore” possano essercene di “nere” che pensano ad art. 52 e 54?
Così dieci “pecore” diranno sempre sì al buon pastore. Ma chi è Di Maio: il Duce o Gesù Cristo?
Che risposta ha dato il sig. Di Maio a Nugnes? Lasci M5S allora devi dimetterti. Questo signore ha il vizio: non vi piace la piattaforma Rosseau? ( https://www.ilfoglio.it/gli-speciali-del-foglio/2018/04/09/news/chi-e-davide-casaleggio-uomo-piu-potente-italia-188233/) dimettetevi. SCHIAVISTA e FASCISTA. Complimenti. Praticamente: nel governo c’è chi vuole fare il “test” ai magistrati (quelli che non sono “Palamara”) e qui lo si vuole fare ai candidati: assoggettare.
Lui ha assunto Assia Montanino perché il papà di lei è vittima di usura (oltre che paesana) (https://www.corriere.it/politica/18_luglio_18/assia-montanino-segretaria-26enne-assunta-di-maio-diritto-due-stipendi-illazioni-inaccettabili-7aff9cd6)
L’Italia intera è sotto usura, non perché l’ha scelta come il “papà”, ma può e dovrà morire di usura perché anche Di Maio gliela impone.
Forse Di Maio non arriva a capire che per governare senza tradire la Costituzione non occorre che i parlamentari siano 500 o cinquemila… basta anche uno solo che onora l’artt. 52 e 54 dal momento che è risaputo che tali artt. sono concatenati a tutti gli altri, a partire dai principi fondamentali… a quelli economici…
Costoro sono alla terza Repubblica senza che la prima e sola sia mai stata attuata.
Sapranno, se non rispettano le regole, che c’è l’art. 28 Costituzione «I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative , degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici»
È o non è l’atteggiamento del governo etc. un unico atto compiuto in violazione di diritti?
Qui infine è la bozza programmatica di un nuovo partito che vede tra i suoi Nino Galloni e che (almeno fin qui, ab ovo) non hanno alcun timore reverenziale per il governo e Tria, per l’€pa.
https://www.ilpartitocheserveallitalia.it/images/Bozza-programmatica-costituente-PSAI.pdf
Bisogna dirle le cose per poterle, poi, fare.
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