Le notizie della stampa odierna rafforzano il convincimento che il sistema capitalistico, ispirato al neoliberismo, non è assolutamente idoneo a governare il mondo globalizzato.
Infatti, mentre è calato il silenzio sul Trattato del Quirinale, tanto festeggiato dai suoi firmatari, ma i cui contenuti fanno capire che da essi troveranno giovamento le multinazionali e non i cittadini già tanto tartassati, si manifesta in tutta la sua gravità, l’effetto negativo dei brevetti, che limitano fortemente la diffusione del vaccino, specialmente nei Paesi più poveri come l’Africa.
Di fronte alla debacle del pensiero neoliberista taluni illustri personaggi, come Mario Monti, propongono, non una modifica del sistema economico neoliberista vigente, ma qualcosa che va ancora a discapito dei Popoli, cioè la necessità che, come quando si è in uno stato di guerra, le notizie sull’andamento dell’infezione Covid, devono essere bilanciate e adattate alla sensibilità della popolazione per evitare reazioni inconsulte.
In sostanza Monti ha parlato della necessità di una minore informazione, erroneamente accostando lo stato di guerra allo stato di emergenza che stiamo vivendo.
Si tratta di due situazioni ben diverse e si deve tener presente che nessuna manipolazione informativa è ammissibile quando si tratta di una malattia che colpisce tutti e per la quale tutti hanno bisogno di capire come devono essere curati.
Non si accorge Monti che, così facendo, egli ha violato la libertà di stampa e, forse inconsapevolmente, ha aperto la strada al presidenzialismo, che agisce nell’ombra togliendo al Popolo la possibilità di conoscere la situazione reale in cui vive.
Praticamente egli ha fatto un discorso antidemocratico che viola in pieno l’intera Costituzione. Si tratta di un fatto di estrema pericolosità che comunque dimostra che coloro che hanno sostenuto il pensiero unico del neoliberismo, pur dinanzi a una realtà che platealmente lo sconfessa, restano tetragoni a ogni possibilità di mutamento dei loro convincimenti, e sono rari coloro che onestamente hanno fatto marcia indietro come il noto premio Nobel per l’economia Joseph Stglitz.
Come al solito invito tutti ad operarsi per l’attuazione degli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42, 43 e 118 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”