Le notizie sulla guerra che ci offre la stampa di oggi sono essenzialmente quelle di un’escalation senza prospettive razionali di soluzione di questo immane disastro.
Biden ringrazia vivamente l’Italia per il disimpegno che Draghi ha mostrato nei confronti della Russia e quindi per essersi mostrato molto servile nei confronti degli Stati Uniti.
Il Presidente statunitense ha voluto sottolineare che considera l’Italia come alleato leader degli Stati Uniti, non tenendo conto delle correnti di opinione che in ogni caso sono contrarie alla guerra, prescindendo da simpatie particolari per l’uno o per l’altro contendente.
Noto che il Popolo italiano dimostra un’autonomia di pensiero nei confronti del governo, poiché si limita a essere contrario alla guerra da qualunque parte venga, mentre il governo dimostra di voler seguire passivamente le direttive degli Stati Uniti. Dunque esalto gli italiani, ma non Draghi.
La risposta di Putin non ha tardato a farsi sentire. Spinto all’escalation egli ha immediatamente ordinato di compiere degli esperimenti nucleari a ridosso della Finlandia, in territorio russo, dimostrando che l’entrata nella Nato di questo Paese significherebbe per la Russia la necessità di distruggerlo con bombe nucleari.
Questo dimostra la miopia di Biden e di Draghi che non vogliono capire che hanno a che fare con un criminale capacissimo di scatenare una guerra mondiale pur di mantenere il proprio potere.
Il fatto che più rattrista è che l’Europa, che praticamente è la preda della contesa tra Stati Uniti e Russia, non si rende conto, con grande miopia, della situazione e, anziché unirsi in una posizione comune e dignitosa, come pure ha sottolineato la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, invitando a una cooperazione in materia di difesa, di energia e di sanità, si è divisa sulla questione dell’embargo al petrolio russo per il veto posto dall’Ungheria.
È incredibile come i rappresentanti europei parlino di unità europea senza tener conto che l’unità si fonda sul principio maggioritario e non sul diritto di veto lasciato a singoli Stati membri.
Insomma l’organizzazione europea alla prova dei fatti non può dare nessun risultato valido.
Per la questione dell’embargo al gas russo poi, la situazione è molto grave, perché la Germania in primo luogo, ma anche l’Italia, dipendono dal gas russo e la mancata sua utilizzazione comporterebbe due punti di Pil in meno in una situazione già così drammatica dal punto di vista economico.
Ribadisco per tanto fermamente il mio pensiero contrario alla guerra e a qualsiasi forma di provvedimenti che possano istigare al suo prolungamento, poiché il valore supremo sancito in Costituzione è quello della vita e della libertà dei Popoli.
A ben vedere la guerra voluta dagli establishment dell’una e dell’altra parte ha un suo obiettivo preciso: distruggere i Popoli e la solidarietà tra i suoi componenti, rendendo ogni cittadino un soggetto singolo da non considerare parte dello Stato-Comunità, come sancisce l’articolo 2 della Costituzione.
Esprimerci contro la guerra significa dunque anche combattere per l’unità, l’indipendenza e la cooperazione internazionale del nostro Paese.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”