La dichiarazione di Draghi al Summit for Democracy, secondo la quale: “l’Ue ha trasformato la pandemia in opportunità” a mio avviso è irreale e spinge gli italiani nell’errore.
Se l’Italia non fosse dominata dai burocrati dell’Europa, che ci hanno imposta la rovinosa Austerity, con il governo Monti, e che ora, con il governo Draghi, ci fanno perdere tutte le fonti di produzione di ricchezza, come il servizio aereo, il servizio di spiaggia, il servizio dei taxi, le delocalizzazioni dell’imprese strategiche, e così via dicendo, con conseguente perdita di innumerevoli posti di lavoro, non avrebbe dovuto ulteriormente indebitarsi con la BCE per superare gli ostacoli provenienti dalla pandemia.
In quanto il denaro sarebbe stato creato dal nulla direttamente dalla nostra banca centrale, la Banca d’Italia, che era la banca degli italiani e ora è la banca di privati speculatori.
D’altro canto gli italiani stanno notando sempre più che Draghi esalta, non l’Europa di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, ma quella dei burocrati attuali, che, al massimo, sono tecnocrati come lui. E non si può dubitare che l’attuale stasi economica sia stata provocata proprio dalle errate politiche economiche di Cristine Lagarde, di Mario Draghi e della Commissione europea, autori della famosa lettera a Berlusconi che la trasferì subito al suo successore Mario Monti, con gli effetti deleteri che quest’ultimo ha provocato.
Ed è importante sottolineare che Mario Draghi sta distruggendo il demanio costituzionale del Popolo italiano, lasciando agli stranieri tutte le opportunità di produzione di ricchezza e rendendo gli italiani sempre più deboli nei confronti dei grandi speculatori del mercato generale.
Egli è amato dai poteri forti dell’Europa finanziaria, proprio perché mette al primo posto questo tipo d’Europa e non il bene del Popolo italiano, come dovrebbe fare dopo aver giurato sulla nostra Costituzione, che è la più bella del mondo, e che egli calpesta ogni giorno senza peraltro neppure nominarla.
Avrei gradito che la propaganda televisiva a favore tout court di questa Europa fosse invece stata rivolta contro l’incalzare del pensiero economico neoliberista, in vista di un’Europa che torni a ispirarsi al trattato di Roma del 1957 e che dichiari superati dall’esperienza storica, sia il trattato di Maastricht, sia quello di Lisbona, valorizzando i principi e i diritti fondamentali scritti nella nostra Costituzione, che viene prima dei Trattati europei e internazionali.
Come al solito invito tutti a dare attuazione in particolare agli articoli 1, 2 3, 4, 9, 11, 41, 42, 43 e 118 della nostra Costituzione repubblicana e democratica
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”