Appena esaurite le operazioni elettorali, Draghi lancia il problema della riforma del fisco. Salvini diserta il consiglio dei Ministri e, in sua assenza, viene approvata la relativa legge delega.
Benché Conte e Letta parlino di trasparenza e rassicurino l’opinione pubblica, sta di fatto che la riforma del fisco aggraverà certamente la situazione economica di noi cittadini, specialmente con la riforma del catasto, che secondo quanto ha affermato lo stesso Draghi, dovrà avere valori corrispondenti alle valutazioni di mercato.
Si tratta invero di una operazione che avvantaggia i proprietari d’imprese, per i quali si parla di una revisione del cuneo fiscale, e danneggia ancora una volta tutti i cittadini, destinati a essere sempre più poveri e tartassati.
Un riscontro preciso si ha nella situazione ingarbugliatissima di Alitalia. Il 15 ottobre ITA inizierà la sua attività in sostituzione della precedente compagnia italiana, e dovrà necessariamente far ricorso al personale di terra e di manutenzione ancora appartenente ad Alitalia, per il quale si aspetta l’indizione dei bandi di gara per stabilire chi, come e quando lo utilizzerà.
Una scena allucinante, della quale il governo si disinteressa, al fine estremamente evidente di non utilizzare investimenti sicuri nel settore del trasporto aereo, lasciando che altri, soprattutto la Germania, si impossessi di questa importante fonte di produzione di ricchezza.
Insomma appare evidente che nel disegno neoliberista i voli sull’Italia apparterranno prevalentemente a Lufthansa.
Come è evidente per la situazione economica italiana sarà sempre più marcata la subordinazione ai voleri dell’Europa, grazie al governo Draghi.
Invito tutto il popolo italiano, con profonda desolazione, a far ricorso all’unica arma di cui disponiamo per risollevare l’economia (purtroppo ignorata da Draghi) e cioè la nostra Costituzione repubblicana e democratica e, in particolare, gli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42 e 43 della stessa.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
Una riforma del fisco è necessaria, anche con adeguamenti del valore catastale ; sarà l’insieme dei coefficenti e delle nuove norme su tutte le voci fiscali a definire se la riforma è in funzione di equità e proporzionalità o uno strumento di cassa facile a danno dei risparmiatori. Vedremo se almeno stavolta la costituzione sarà rispettata!
Rilevo la necessità i superare ed armonizzare gli attuali estimi catastali che creano discrasie evidenti tra centro e periferia, attribuzione valoriale di immobili assolutamente diseguali.
I parametri delle presunte rendite, senza l’introduzione del valore di mercato, rende impraticabile qualsiasi reale valutazione. Ad esempio, il conteggio per vani utili, rende indifferente la metratura di superficie appiattendo valori diversissimi. Si ricordi infine che le prime case sono oggi esenti dalla tassazione. Mi pare che pagare IMU per seconde e terze case sia una questione di equità sociale e ridistribuzione della ricchezza.