Primeggia sulla stampa odierna il discorso di Ursula Von der Leyen sulla situazione dell’Unione europea. Le parole sono tutte belle: sostegno al corso verde per l’ambiente; attenzione particolare per la difesa militare dell’Unione, con la costituzione di una forza strategica di pronto intervento; migranti; tutela delle donne contro le violenze; aiuto ai giovani con Alma, sistema analogo all’Erasmus; diffusione dei vaccini anche ai Paesi più poveri; Unione dei Paesi europei contro l’invasione economica della Cina; grandi elogi a Mario Draghi, con un finale in italiano, rivolto alla medaglia d’oro alle Olimpiadi Bebe Vio, presente in aula.
Ringrazio Ursula Von der Leyen per tutta questa benevolenza dimostrata nei confronti dell’Italia e non vorrei che si tratti di semplici blandizie per rafforzare il governo di Draghi che appare molto legato ai Paesi economicamente dominanti dell’Europa.
Induce a questo dubbio il fatto che la Commissione da lei presieduta si è comportata molto male nei confronti di Alitalia, che poteva essere, con i 3 miliardi stanziati dal governo Conte, una compagnia competitiva sul piano del trasporto aereo.
A onor del vero bisogna dire che anche nel Parlamento europeo serpeggia l’idea che questo insistere a fondo per salvaguardare il principio della concorrenza sta producendo più guai che benefici e c’è anche chi sostiene che a giudicare gli aiuti di Stato dovrebbe essere un ente autonomo formato da magistrati, piuttosto che un commissario come Margrethe Vestager.
Il punto più delicato della questione è nella richiesta di spiegare perché il prestito ponte di 900 milioni ad Alitalia è stato dichiarato come aiuto di Stato illegittimo, dopo 4 anni dalla sua emissione, e non lo si è detto a tempo dovuto, quando i 900 milioni potevano apparire giustificati per la loro utilizzazione nel piano di ristrutturazione della compagnia.
Mi pare che, a parte le belle parole, i fatti restano gli stessi. Ursula Von der Leyen si trova d’accordo con Draghi nel condividere il sistema economico europeo di carattere neoliberista, secondo il quale, attraverso le privatizzazioni, vengono posti in concorrenza sul mercato i beni in proprietà collettiva demaniale del Popolo, necessari per la costituzione e il mantenimento dello Stato-Comunità, facendo in modo che la concorrenza esorbiti dall’attività commerciale e diventi una concorrenza tra Stati, tra i quali restano perdenti quelli economicamente meno attrezzati come il nostro.
È questo il punto sul quale il governo Draghi deve far luce, perché, con la sua politica neoliberista, egli sta portando l’Italia alla sua completa distruzione economica a favore dei Paesi forti dell’Europa.
Invito per tanto il suddetto governo Draghi ad attuare gli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42 e 43 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
Professore,come sempre articolo
Molto centrato.
Condivido in toto
per riprenderci l’Italia dovremmo, noi Popolo SOVRANO, votare in “forma COSTITUENTE”(da “PADRONI dell’Italia, evocando il “mancante” comma 2 dell’art.50 della Costituzione) la costituzione del COMITATO DI LIBERAZIONE(1), come quello che ci diede la Costituzione del 1948 ed il relativo impianto normativo, per, in via principale: ripristinare la Costituzione 1948+impianto normativo relativo, ripristinare da SUBITO la LEVA militare(le armi al Popolo), abrogare/annullare tutto il materiale giuridico incostituzionale, punire le Istituzioni Pubbliche che ci hanno tradito, pretendere risarcimento dai traditori e dagli invasori; di fatto dovrà ripristinare la REPUBBLICA DEMOCRATICO LIBERALE basata sulla civiltà GrecoROMANO Cristiana, l’UMANESIMO.
(1) composto da persone DEGNE e competenti come Lei proff.Maddalena.
Piano piano, tutto quello deciso sulla nave Britannia si sta concretizzando….