Ritengo che la prima notizia da dare, in relazione a quanto informa la stampa odierna, è quella che riguarda l’uragano Ida, che, dopo aver flagellato con venti ad una velocità di 240 km all’ora le coste della Louisiana, ha scaricato bombe d’acqua allagando New Jersey, Pennsylvania e New York, recando d’ovunque distruzione e ben 40 vittime.
Le autorità di questi Stati hanno fatto presente la gravità enorme del fenomeno metereologico e l’assoluta inidoneità delle località amministrate per resistere a questi eventi così violenti.
È una notizia impressionante che, purtroppo, figura nelle ultime pagine dei giornali, i quali, seguendo il pensiero neoliberista, cercano di attutire nell’opinione pubblica la preoccupazione relativa alla sconvolgimento ecologico della Terra, i cui ghiacciai polari continuano fragorosamente a sciogliersi a un ritmo che è costantemente in ascesa.
Stride, con questa situazione, l’atteggiamento, al quale ieri mi sono riferito, del Ministro Cingolani, il quale non capisce la gravità della situazione mondiale, non si preoccupa di limitare le emissioni di CO2 e preferisce pensare alla possibilità di ricorrere a una nuova forma di energia nucleare, cosiddetta di “quarta generazione”, che dovrebbe produrre meno scorie. Un assurdo.
Altra notizia importante, ma poco o nulla messa in evidenza dai mass media, riguarda la vendita di droni militari alla Cina da parte di un’industria italiana posseduta al 75% da una società di Hong Kong.
Si tratta di tecnologie strategiche prodotte in Italia, le quali devono servire solo per difendere il territorio italiano, come previsto nella legge che istituisce il “golden power”, conferendo pieni poteri al governo per evitare simili misfatti.
È questa una evidente conseguenze del sistema economico predatorio neoliberista che consente agli stranieri di impossessarsi delle nostre S.p.A. o di costituire essi stessi imprese di questo genere in territorio italiano.
Sul piano politico grande rilievo ha avuto la conferenza stampa del Premier Draghi, il quale si è dimostrato tenace assertore del citato sistema economico neoliberista che domina in Italia, in Europa e in tutto il mondo occidentale.
Infatti, sul piano del lavoro, egli ha sottolineato la necessità di riaddestrare i lavoratori licenziati, in modo da consentire loro una nuova occupazione, senza pensare che è proprio questa nuova occupazione che il sistema economico neoliberista vigente impedisce che ci sia.
Molto vaghe sono state le sue considerazioni sulle delocalizzazioni, le quali sono assolutamente incostituzionali, in quanto contrarie ai principi imperativi dell’utilità pubblica e della funzione pubblica che le industrie devono perseguire. E per le quali la stessa Costituzione (articolo 41) prevede la nullità dei relativi contratti o atti posti in essere, nullità che il governo dovrebbe far valere in virtù dell’articolo 1418 del Codice civile.
Draghi si spinge anche a rimproverare l’Europa, ma unicamente per quanto riguarda i migranti, infatti egli nulla dice, per quanto riguarda gli aspetti economici, in relazione all’obbligo che ci è stato imposto di porre a bando di gara la vendita del marchio di Alitalia fra tutte le compagnie aeree europee, dimenticando che tale marchio è espressione dell’italianità della compagnia e, in base alla Costituzione, costituisce un bene pubblico appartenente al Popolo, da ritenere assolutamente fuori commercio.
Ed è per questo che non mi resta, come al solito, che ricordare al governo di osservare gli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42 e 43 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”