I fatti riportati dalla stampa odierna dimostrano che i principi costituzionali sono completamente assenti nella mente dei nostri governanti, i quali non trovano il bandolo della matassa per uscire dalle difficoltà che il vigente sistema economico predatorio neoliberista loro impone, pur avendo tra le mani le soluzioni proposte dalla vigente Costituzione.
Per quanto riguarda il gravissimo problema climatico, il Ministro Cingolani ricorda che i mari si sono già innalzati di 25 centimetri e che tra non molto le città costiere come Genova, Napoli, Palermo, Pisa o Livorno saranno sommerse, ma non tiene presente che, per ovviare a questo immane disastro, esiste solo una politica che tuteli come valore assoluto e preminente l’ambiente e l’ecosistema, come prevede la Costituzione, e insiste sulla necessità di non turbare gli attuali assetti economici produttivi, sperando in una prossima creazione di energia nucleare di quarta generazione, che produrrebbe poche scorie, e cioè un’energia pulita.
Con questo atteggiamento egli contrasta quanto già previsto nel Recovery Plan, che propone il ricorso alle fonti di produzione alternative non produttive di CO2 e fondate soprattutto sull’eolico e sul solare.
In realtà la sua conclusione è quella di continuare a inquinare, fallendo così l’obiettivo di salvare il Pianeta, che egli stesso ritiene primario.
Nel settore del pubblico impiego, appare disorientato anche il Ministro Renato Brunetta, il quale si meraviglia che su 2800 posti di lavoro offerti a concorso, ci sono state solo 800 assunzioni, per mancanza di candidati. Egli osserva che l’offerta di posti di lavoro poco remunerati e a tempo determinato induce i lavoratori verso il settore privato, sgretolando così lo Stato.
Non si rende conto, Brunetta, che questo è l’effetto della politica di destra che segue anche il suo partito, la quale mira, come primo obiettivo, alle privatizzazioni e quindi alla disgregazione dello Stato, in modo da lasciare via libera alla indiscriminata diffusione delle multinazionali e delle banche.
E non tiene presente, Brunetta, che la Costituzione, che egli dovrebbe avere tra le mani, gli suggerisce ben altro: e cioè, non un sistema economico predatorio neoliberista, ma un sistema economico di stampo keynesiano, che prevede la distribuzione della ricchezza ai lavoratori, in modo che questi vadano ai negozi, i negozi si rivolgano alle imprese e queste ultime producano le merci necessarie e soprattutto assumano i lavoratori, assicurando così la tutela del diritto fondamentale al lavoro sancito dall’articolo 4 della Costituzione, ampiamente violato dai governi dei quali lo stesso Brunetta ha fatto parte.
Analogo discorso può farsi per i sindacati in relazione al problema di Alitalia. Costoro non chiedono un ritorno al sistema economico voluto dalla Costituzione, ma si limitano a ribadire la necessità di un prolungamento della Cassa integrazione, che è a carico dello Stato, il quale, a sua volta, è in grave difficoltà economica, avendo distribuito, secondo gli orientamenti neoliberisti, le fonti di produzione di ricchezza ai singoli speculatori privati, sottraendo allo Stato Comunità i mezzi di sostentamento che provengono da dette fonti produttive di ricchezza.
Insomma il pensiero neoliberista ha annebbiato le menti di tutti, i quali vagano nel buio, rifiutando la luce che proviene dalla vigente Costituzione che propone le soluzioni da adottare.
Come al solito invito il governo all’attuazione degli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42 e 43 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
Sono perfettamente d’accordo
col prof. Maddalena!!!