Di fronte agli avvenimenti dell’Afghanistan il mondo intero resta “percosso e attonito”. Non si capisce come Biden abbia potuto compiere un’operazione senza stabilire prima gli obiettivi tattici per effettuare il ritiro e come abbia aperto le porte ai vari clan che sono in Afghanistan e che si combattono fra di loro, creando inoltre un terreno fertile per la rinascita del terrorismo.
Contro questa scelta hanno tuonato forte le parole di Henry Kissinger, il quale ha criticato il ritiro delle truppe senza nessun preavviso, senza nessun accordo con gli alleati e soprattutto senza aver stabilito gli obiettivi strategici.
Egli giudica l’azione di Biden inadeguata e incapace per i fini che si volevano raggiungere.
Dopo i tanti sacrifici di vite umane, cominciati 20 anni fa, dopo l’attacco alle torri gemelle, di colpo abbiamo gettato nel nulla i progressi ottenuti soprattutto contro il terrorismo dell’Isis.
Insomma si è dimostrato impossibile trasformare l’Afghanistan in una Nazione, con un’amministrazione centralizzata capace di guidare il Paese.
Non posso dire di più, so solo che da varie parti del mondo si comincia a parlare di interessi nazionali che spesso sfociano, come in Italia, in interessi nazionalistici.
Sembra che il peggio sia ancora da venire. Resta fermo il mio convincimento che i nostri governanti hanno il dovere inderogabile di riacquisire al Popolo i beni necessari all’esistenza della Nazione e che sono stati dissipati con dannose cessioni a singoli privati.
Si tratta in ultima analisi di dotare, di nuovo, il Popolo, e cioè tutti gli italiani, della proprietà pubblica delle fonti di produzione di ricchezza inutilmente donate agli stranieri.
Come al solito invito ad attuare gli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42 e 43 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”