Mentre l’orientamento generale dei Paesi occidentali, come si è visto anche nell’ultima riunione del G7, tende a un ritorno dello Stato nell’economia come imprenditore, tenendo presente soprattutto, come precisato per l’Italia dall’Istat, l’aumento geometrico della povertà assoluta (in Italia circa 6 milioni in più di soggetti), e l’allargamento della forbice fra ricchi e poveri, come dimostra la ricchezza astronomica che ha raggiunto Amazon che è in grado addirittura di poter arruolare interi eserciti.
In questo quadro la figura raggelante di Mario Draghi opera un colpo di coda impressionante per quanto riguarda la fede indiscussa nel sistema economico predatorio, patologico e incostituzionale del neoliberismo.
Già abbiamo visto che, contro l’ordine giuridico, Mario Draghi si è costituito un governo suo nell’ambito del governo istituzionale, con nomine di persone di fiducia nei settori strategici dell’azione governativa, confidando nella sottomissione servile dei componenti del governo formale.
La notizia impressionante è che Draghi ha istituito una commissione di super neoliberisti, che dovrebbe valutare l’impatto degli investimenti del governo con i soldi del Recovery Plan. I quali dovrebbero andare unicamente a privati, escludendo del tutto l’intervento dello Stato. Draghi non sembra proprio animato da uno spirito italiano, ma da uno spirito oligarico astratto, che si ricava anche dal suo atteggiamento sempre estremamente freddo e niente affatto partecipativo delle enormi sofferenze fisiche ed economiche degli italiani.
Con questo provvedimento egli si dimostra un neoliberista malthusiano, il quale considera come valore l’accentramento del denaro in poche persone e ritiene che sia giusto che il Popolo viva delle poche briciole che cadono dal tavolo imbandito dei super potenti economici.
In questo quadro si colloca l’appendice della sorte di Alitalia, la quale viene ridotta a una piccola compagnia aerea, con 5 mila dipendenti su 11 mila e con soli 40 aerei, mentre il privato Amazon ne dispone personalmente di 80.
Siamo arrivati veramente a un punto di rottura, e tutto il Popolo italiano, se fosse consapevole, dovrebbe scendere in piazza per manifestare civilmente e legalmente contro questo epocale disastro, portato a conclusione da Draghi e invocare l’immediata attuazione degli articoli 1, 3, 11, 41, 42 e 43 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
Concordo, non scomoderei tuttavia correnti di pensiero che hanno plasmato la storia umana. Starei piu’ sul concreto e parlerei del governo degli ottimati e dei banchieri centrali come espressione elitaria e liberticida della casta che attanaglia da 30 anni.
Che dire signor Maddalena è verissimo che ci vuole un movimento popolare e di massa per combattere questa piaga sociale del neoliberismo e piu in generale del capitalismo. Il problema è l’organizzazione politica che manca e questo strumento che va ricostruito a partire dalla consapevolezza della difesa delle classi popolari a cominciare da lavoratrici e lavoratori