La stampa di oggi pone in evidenza che il numero dei decessi per Covid-19 è in Italia più alto che in Europa e negli Stati Uniti.
La causa di questo divario è individuata principalmente nelle modalità del ricorso ai lockdown, che erano ben partite in Italia, ma poi hanno subito altalenanti attuazioni a causa dell’opposizione della Lega e degli altri partiti della destra, facendo perdere quel po’ di vantaggio che avevamo ottenuto con la tempestività del governo Conte.
Ora siamo all’ultimo posto nella classifica europea e il numero dei decessi, elevatissimo, non diminuisce affatto.
Altra causa della nostra situazione di inferiorità sanitaria è da ricercare nel fatto che l’Europa, informando la sua azione ai nefasti principi del neoliberismo, è stata severessima nell’applicare il principio dell’austerity soltanto nei confronti della Grecia (che è stata praticamente distrutta) e poi nei nostri confronti, per cui numerose sono state le riduzioni del welfare sanitario e le svendite di ospedali.
Si pensi che a Roma è stato svenduto anche l’ospedale San Giacomo, il quale nel 1500 fu donato al comune con l’obbligo di mantenere la sua destinazione sanitaria (ma di questo se ne parlerà dopo un ricorso all’autorità giudiziaria). In realtà la medicina territoriale è stata completamente trascurata e ridotta al minimo, trasformando i medici di base in semplici controllori che poi rimandano i pazienti agli specialisti del settore privato. Mentre in Germania e in Francia, ad esempio, tutto è svolto gratuitamente dal settore pubblico. Ciò dipende dal fatto che l’Europa, sempre in esecuzione del nefasto principio neoliberista, non ha posto limiti a Francia e Germania nell’osservanza dei limiti posti dai Trattati, mentre ne ha preteso una stretta osservanza da parte dell’Italia.
Ciò sta avvenendo anche per la questione Alitalia, nella quale è evidentissima l’ingiustizia dell’atteggiamento tenuto dall’Europa nei confronti, da un lato di Air France e Lufthansa, per le quali non ha ritenuto che sia aiuto di Stato la capitalizzazione di 4 miliardi e oltre di dette compagnie aeree, e dall’altro nei confronti dell’Italia contro la quale sono molti i bastoni tra le ruote che sta ponendo la commissaria europea Margarethe Vestager per la ripartenza della nuova compagnia ITA, pretendendo, tra l’altro, la svendita del 50% degli slot (diritti di atterraggio) dell’aeroporto di Milano Linate, fra i più remunerativi d’Europa.
Insomma l’Europa si mostra un’accanita avversaria dello sviluppo economico italiano, costringendo i nostri governanti alla svendita delle nostre ricchezze nazionali e il nostro Popolo a un inevitabile immiserimento.
Mario Draghi e il suo ministro ed amico Giorgetti, così ben accetti dai colleghi europei, dovrebbero utilizzare la stima che essi hanno presso di loro per risolvere in senso a noi favorevole questo ingiusto atteggiamento dell’Europa. E non si capisce perché essi tacciano su questo problema.
Intanto si va profilando una grave reazione da parte del Popolo, vessato in ogni modo dai provvedimenti adottati per contenere la pandemia. A Roma, Genova, Torino, Milano, Treviso, Napoli e Palermo le manifestazioni sono state numerose e talvolta violente, a causa del fatto che sulla disperazione della folla ha soffiato il vento della speculazione politica, specie di Casa Pound.
È arrivato il momento in cui Draghi e i suoi amici ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia, cambino il loro iniziale disegno politico, che è rivolto alla tutela delle grandi imprese, e cioè delle multinazionali, facendo fallire le piccole e medie imprese, senza tener conto che sono queste ultime a tenere alto il tasso di occupazione dei lavoratori.
Insomma la situazione politica attuale richiede che il governo cambi il sistema economico predatorio, ingiusto, patologico e incostituzionale del neoliberismo in un sistema fisiologico keynesiano che, anziché concentrare la ricchezza nelle mani dei potenti, distribuisca quest’ultima alla base della piramide sociale in modo che i lavoratori vadano ai negozi, questi si rivolgano alle imprese e queste ultime assumano lavoratori e producano merci.
Se il governo non capisce questa esigenza, esso è certamente un governo inadatto a risolvere i problemi della nostra Nazione. E diventa indispensabile che i suoi componenti, che credono nelle privatizzazioni e nelle altre operazioni dannose derivanti dal pensiero neoliberista, tornino alle loro attività di banchieri e di operatori della finanza internazionale, lasciando che l’Italia risolva i suoi problemi con gli strumenti offerti dalla vigente Costituzione repubblicana.
Mi sembra inoltre che in questa tragica situazione, nella quale anche il Recovery Fund tarda di molto nell’arrivare a destinazione, visto che la sua attuazione dipende da una sentenza della Corte costituzionale tedesca, la quale non si sa quando arriverà, è diventato indispensabile che l’Italia emetta una sua moneta parallela all’Euro, da far circolare nell’ambito del territorio nazionale, considerando le future contribuzioni del Recovery Fund come un fondo di garanzia.
Sono certo che senza un capovolgimento nei sensi descritti della nostra situazione sanitaria ed economica, l’Italia non potrà mai uscire dalle crisi che la attanagliano.
Ritengo pertanto che Draghi, Giorgetti e Franco dovrebbero dare immediata attuazione agli articoli 1, 2, 3, 11, 41, 42 e 43 della nostra vigente Costituzione.
In assenza di provvedimenti informati a questi articoli della Costituzione non esiste altro che il baratro di una insurrezione nazionale o di una completa repressione delle libertà garantite dalla nostra democrazia parlamentare.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”