Il mancato arrivo dei vaccini dimostra l'inconsistenza del sistema economico patologico neoliberista

Il mancato arrivo dei vaccini dimostra l'inconsistenza del sistema economico patologico neoliberista

Il contagio da corona virus preoccupa il nostro governo, perché l’infezione della variante inglese si sta espandendo in tutto il nostro territorio, e alcune zone di esso sono state già dichiarate in lockdown.

Il dato più preoccupante è che i vaccini scarseggiano in tutta Europa. Al Consiglio dei Capi di Stato e di governo, Mario Draghi, con grande fermezza ed impeto, ha tuonato contro il mancato arrivo dei vaccini nei vari Stati membri, chiedendo che l’Unione europea faccia valere i suoi contratti con le imprese farmaceutiche produttrici.

Purtroppo egli non si accorge che quanto sta avvenendo contraddice in pieno, destituendolo di qualsiasi fondamento, l’attuale sistema economico patologico, predatorio, disumano, immorale e incostituzionale del neoliberismo, che egli ha sempre sostenuto sin dal primo momento.

Draghi dovrebbe rimproverare se stesso, primo responsabile dell’attuale rovina dell’Italia e dell’Europa intera. Ma questo non avviene per la super fiducia che egli ha nelle sue idee.

Eppure non è difficile capire che questa situazione è dovuta al fatto che la farmaceutica non è, almeno in buona parte, in mano pubblica, come vuole la nostra Costituzione, poiché si tratta di un servizio pubblico essenziale (art. 43 Cost.), ma in mano a imprese farmaceutiche private, le quali perseguono il loro personale interesse e non hanno la minima preoccupazione di salvare la generalità dei cittadini.

È un fatto incontestabile che i Paesi come Cuba e Russia (che sono dotati sia di centri di ricerca che di imprese farmaceutiche in mano pubblica), destinando a tale servizio un forte contributo finanziario, hanno brillantemente risolto il problema.

Viceversa, nel mondo occidentale, nel quale il sistema economico patologico e predatorio del neoliberismo ha attecchito in modo pervasivo ed estensivo, tutto è rimesso all’ondeggiante volontà delle singole case private farmaceutiche, le quali, come ormai è stato palesemente dimostrato, nonostante avessero sottoscritto contratti con l’Unione europea, hanno deciso di inviare gran parte dei prodotti in Israele, che ha pagato un prezzo più alto, e in Inghilterra, la quale ha offerto il suo contributo prima della creazione dei vaccini stessi. Il tutto facendo diminuire le forniture all’Unione europea a suo tempo concordate per un prezzo inferiore.

Insomma è necessario sottolineare che i beni che riguardano i bisogni e i diritti fondamentali del cittadino, da definire pubblici e comuni, devono appartenere ai popoli e non esclusivamente a singoli privati o società private.

In sostanza deve trattarsi di beni sottratti alle leggi di mercato, la cui distribuzione deve essere operata da parte dei governi, secondo il principio di eguaglianza e di rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo, sanciti dagli articoli 2 e 3 della nostra Costituzione.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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