La tragedia del corona virus si espande in tutto il mondo. La situazione dei contagi e dei decessi appare stabile in Italia, ma terribilmente in aumento in Francia e soprattutto in Inghilterra.
Questo secondo le notizie numeriche diffuse dagli organi ufficiali. Occorre però tener presente in proposito che detti numeri sono approssimativi per difetto, poiché sono calcolati sulla base dei tamponi effettuati, senza tener conto di quella massa di persone che non si è sottoposta ancora a questo controllo.
Sul piano politico è esplosa in tutta la sua veemenza la tragedia della ingovernabilità, prodotta dal comportamento di Matteo Renzi.
La ricerca dei cosiddetti costruttori non sembra stia dando frutti positivi, e la necessità di tornare alle urne diventa sempre più probabile.
Il che significa il prolungamento di uno stallo dell’azione di governo, che produce effetti dannosissimi sul piano sanitario ed economico e favorisce gli speculatori e le multinazionali. Un esempio molto significativo è quello di Autostrade.
Ci aspettavamo una immediata revoca della concessione ai Benetton, e invece, nel silenzio del governo, i Benetton rilanciano le loro imprese, che sfruttano autostrade costruite dagli italiani, indebitamente appropriandosi di profitti appartenenti al Popolo.
Secondo l’amministratore delegato Tomasi, autostrade offre un piano di investimenti di grande portata, nel quale, per fare un esempio, si parla anche di dotare di batterie elettriche l’autostrada del sole.
Insomma Autostrade ha preso le redini della questione e pretende, da concessionaria, e cioè da una S.p.A. che persegue solo fini d’interesse individuale, di gestire in modo esclusivo questa complessa vicenda.
Eppure, secondo quanto prevede la nostra Costituzione, trattandosi di un bene costruito col denaro del Popolo e della manutenzione di un servizio pubblico essenziale (art. 43 Cost.), il tutto rientra nella competenza dello Stato-Comunità, cioè del Popolo sovrano, il quale, anziché lasciare la soluzione del problema in mano a degli speculatori, dovrebbe nazionalizzare questo servizio pubblico o, al limite, dettare esso le norme che gli eventuali concessionari devono rispettare.
Ci troviamo insomma di fronte all’assurdo provocato dal sistema economico patologico, immorale, asociale e predatorio del neoliberismo, che, anziché restituire le fonti di produzione di ricchezza al Popolo sovrano, le privatizza tra gli speculatori, il cui fine è quello di sottrarre al Popolo le fonti di produzione di ricchezza, che sono i servizi pubblici essenziali (art.43 Cost.), spingendolo alla più nera miseria.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”