Mentre il contagio mantiene le sue posizioni, la multinazionale statunitense Pfizer riduce la consegna di 240 mila vaccini destando la sorpresa e l’irritazione del nostro governo. Si dovrebbe far ricorso all’attuazione della penale posta nel contratto tra Pfiter e Unione europea, sennonché la clausula che la prevede ha una cadenza trimestrale e per ora nessuna azione è possibile.
Questa situazione è ovviamente uno dei tantissimi risultati negativi cui porta l’attuale sistema economico, patologico e predatorio del neoliberismo, che ha privatizzato i servizi pubblici essenziali e delle cui caratteristiche pare nessuno se ne renda conto. Laddove, in un sistema economico fisiologico produttivo, la creazione e la distribuzione dei vaccini dovrebbe essere considerato un servizio pubblico da mantenere in mano pubblica.
Sul piano politico l’azione di Renzi sta producendo danni enormi all’economia italiana, sia sul piano economico che su quello finanziario.
Dello stallo del governo, dovuto alla crisi creata da Renzi, se ne avvantaggia in particolare la S.p.A. Atlantia (Benetton), la quale, dimenticando di essere concessionaria di un bene in proprietà collettiva demaniale del Popolo italiano, agisce da padrona stabilendo il riparto delle azioni, la loro vendita sul mercato generale e il comportamento che dovrebbe avere Cassa Depositi e Prestiti.
In pratica un rovesciamento delle posizioni, in pieno contrasto con quanto prevede il nostro ordinamento giuridico, secondo il quale la concessione ad Atlantia dovrebbe essere stata revocata già da due anni.
Sennonché si tratta di una S.p.A. che, come tante altre, foraggiano tutti i partiti, i quali non esitano poi a tradire in Parlamento gli interessi del Popolo italiano che li ha eletti.
Un esempio non discutibile di questa azione di Atlantia è quello del 2015, allorché, come denunciò il Fatto quotidiano, la proroga delle sue concessioni fu deliberata, soltanto con l’opposizione del M5s, dalle due Camere del Parlamento. È una vergogna. E in questa situazione il Popolo italiano dovrebbe ricorrere a quello che Dossetti chiamava il “diritto di resistenza” contro le stesse istituzioni legislative.
Una resistenza che dovrebbe concretarsi nello sciopero generale e nel ricorso alla Corte costituzionale. Ma purtroppo il neoliberismo ha offuscato le menti di tutti gli italiani, i quali oggi si battono contro le misure sanitarie restrittive e non si accorgono che i nostri governanti, da oltre 40 anni, hanno fatto in modo che inetti speculatori privati e fameliche multinazionali straniere sottraessero il territorio italiano da sotto i nostri piedi, riducendoci nella più nera miseria.
Il nostro invito è sempre lo stesso: occorre attuare gli articoli 3, 41, 42 e 43 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”