Il contagio da corona virus continua ad infuriare in Italia, in Europa e all’estero, ciò nonostante i negazionisti, che sono in fondo dei complottisti, continuano a seminare errori e fanno sì che la malattia dilaghi ulteriormente distogliendo le persone dall’osservanza delle misure restrittive.
Come al solito la menzogna è contro l’interesse nazionale, come del resto ha dimostrato Trump in America.
Sul piano politico si resta inorriditi di fronte all’atteggiamento irresponsabile di Matteo Renzi, il quale, anziché rinforzare il governo nella tragica situazione sanitaria ed economica in cui è caduto il Paese, dimenticando che l’articolo 52 della Costituzione sancisce che la difesa della patria è dovere sacro del cittadino, tenta in ogni modo di far cadere il governo Conte, in modo da rendere molto più difficile l’azione di risanamento sanitario ed economico.
Lo spavaldo Renzi è arrivato a dire che i soldi del Recovery fund devono essere utilizzati per il ponte sullo stretto di Messina. Pura pazzia.
Sul piano economico, il commissario straordinario di Alitalia, dimostrando anch’egli di non conoscere il già citato articolo 52 della Costituzione, propone di svendere gli slot della compagnia e cioè di cedere agli stranieri, ai danni dell’Italia, i diritti di imbarco e sbarco nei vari aeroporti nel mondo.
Purtroppo manca a tutti, e probabilmente allo stesso Conte, la cognizione della causa del nostro disastro sanitario ed economico.
E, non conoscendo la causa, tutti brancolano nel buio, eppure non è difficile capire che la tragica situazione nella quale ci troviamo è stata determinata dall’abbandono del sistema economico produttivo e fisiologico del keynesianesimo (previsto in Costituzione), il quale tutelava, mediante le nazionalizzazioni, il patrimonio pubblico italiano. Un sistema che è stato sostituito da quello economico predatorio, immorale, antisociale e patologico del neoliberismo, secondo il quale la ricchezza deve essere nelle mani di pochi e il patrimonio del Popolo deve essere fraudolentemente ceduto a singoli faccendieri privati o a fameliche multinazionali, in modo che tutti gli italiani diventino loro schiavi e la disoccupazione non abbia mai fine.
Il nostro punto di vista resta fermo nell’affermare la tutela della verità contro la menzogna e nella necessità di ricostituire, mediante urgentissime nazionalizzazioni, il sistema economico keynesiano che tutela i lavoratori, al posto dell’aberrante sistema economico neoliberista, foriero di ricchezza per pochi e di miseria per tutti. Dovrebbe essere questo il criterio direttivo per l’impiego dei soldi del Recovery fund. Lo impongono gli articoli 3, 41, 42 e 43 della vigente Costituzione repubblicana e democratica.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
Che Conte che movimento sanno qual è il problema La mafia nella politica