Il Covid-19 è diventato un vero flagello mondiale. Anche Macron ne è infetto.
Nel mondo i contagiati sono oltre 75 milioni e i decessi hanno superato la quota di un milione e seicento mila. In Italia il totale dei contagi accertati dall’inizio dell’epidemia è di 1.906.377 e i decessi totali sono 67.220. Nella sola giornata di ieri ci sono stati 18.236 contagi e 683 vittime.
Sul piano governativo un’azione forte ed efficiente contro la pandemia è contrastata da quasi tutti i governatori regionali, combattuta dai negazionisti, e intralciata da Matteo Renzi, il quale sposta l’attenzione sul problema del riparto dei soldi del Recovery Fund.
Si tratta di un atteggiamento estremamente riprovevole, ispirato dal protagonismo di una persona che, dopo aver rovinato l’Italia con le privatizzazioni e le svendite durante il suo periodo di Presidente del Consiglio, cerca ora di dar forza, contro gli interessi degli italiani, al suo piccolo partitino, che conta appena il 2% dei consensi.
Sfugge a Renzi che i problemi sono ben diversi. Ad esempio, molto dannosa per gli italiani, è l’offerta di Enel di cedere agli australiani di Macquarie fra il 40 e il 50% delle azioni che essa possiede in Open Fiber, in modo che la nuova società che gestirà la fibra ottica (chiamata Fiber Cop) sarà in mano australiana e a Tim, che è anche essa una società quasi totalmente straniera.
In pratica si gioca con le fonti di produzione di ricchezza che appartengono di diritto al Popolo italiano e che sono state cedute a speculatori privati soprattutto stranieri, in contrasto con la Costituzione, dai governi succedutisi dall’assassinio di Aldo Moro fino ad oggi.
L’obiettivo fondamentale per la nostra ripresa economica sta nel riportare nella proprietà del Popolo quanto è stato ceduto agli stranieri. Ma questa idea non è presente nei comportamenti, non solo di Renzi, ma anche della stragrande maggioranza dei politici, mentre il Popolo resta inerte come se fosse narcotizzato dall’infausto pensiero neoliberista diffuso da televisioni e giornali.
In tal modo la nostra fine è segnata. Non possiamo fare altro che chiedere a tutti di leggere il titolo terzo, della parte prima, della Costituzione, attualmente vigente come legge fondamentale dello Stato, dal quale si rileva (vedi in particolare articoli 41, 42 e 43) che le privatizzazioni sono un atto contrario agli interessi della Nazione.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”