Il post di oggi è un invito per tutti a usare soltanto il bene della ragione, offuscato da 40 anni di politica menzognera neoliberista, secondo la quale non esistono fatti oggettivi, ma semplicemente opinioni sui singoli fatti.
Questo stravolgimento targato neoliberismo sta dando i suoi frutti nefasti più evidenti a proposito del corona virus.
Coloro, che come noi, affermavano la gravità dell’infezione, la sua alta contagiosità, e la necessità di attuare le relative restrizioni, sono stati insultati e minacciati da centinaia e centinaia di persone via mail.
Ora non parliamo più noi, parlano i fatti. Il corona virus si è esteso in tutta Italia, ed è fuori controllo. E molte voci autorevoli, come quella del sindaco di Napoli e dell’Ordine che rappresenta tutti i medici italiani, affermano la necessità di un lockdown totale.
Ma la malattia più grave, quella prodotta dalle menzogne neoliberiste, continua imperterrita a devastare la ragione degli italiani. E sono molti quelli che ritengono che l’aspetto economico debba prevalere su quello sanitario come se la vita e la salute delle persone non fossero il presupposto dell’attività economica. E addirittura non sono mancati giuristi universitari che hanno negato che il diritto alla salute possa prevalere sugli altri diritti fondamentali. E in proposito, dimenticano i politici, che, se mancano fondi di bilancio, come più volte abbiamo ripetuto e come più volte hanno ripetuto economisti di altissimo profilo come Stiglitz e Galbraith, non c’è nessun ostacolo a emettere moneta di Stato, sia perché ciò non è vietato dai Trattati, sia perché ci troviamo in una situazione di estrema gravità. E poi, aggiungiamo noi, non c’è alcun pericolo di inflazione, poiché, come tutti sanno, l’economia italiana è in uno stato di deflazione.
Nonostante quanto abbiamo appena detto, l’esaltazione neoliberista dell’egoismo, e il rifiuto di ogni principio di solidarietà, si traducono, in questo momento, in due distinti atteggiamenti: la massa di quelli che continuano imperterriti a affollarsi nei centri delle città, come ad esempio a Napoli, e la fila lunga chilometri di persone che si recano agli ospedali, in quanto avvertono i sintomi della malattia.
Al punto in cui siamo occorre uno sforzo collettivo di tutti, come prescrive l’articolo 2 della Costituzione, secondo il quale: la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia come parte delle comunità alle quali appartiene.
È venuta meno questa seconda affermazione e di conseguenza sono stati violati, prima e dopo che l’infezione uscisse fuori di controllo, i “doveri inderogabili” di solidarietà politica, economica e sociale.
È dunque all’azione ferma del governo e ai doveri di solidarietà, ai quali tutti dobbiamo convergere. Ce lo impone la Costituzione.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”