Il comportamento degli Stati predatori che si definiscono frugali fa vacillare l'Europa

Il comportamento degli Stati predatori che si definiscono frugali fa vacillare l'Europa

In Italia e in Europa il contagio da corona virus può dirsi, ormai, sotto controllo. Ciò è dovuto al fatto, che nonostante le limitazioni imposte dalla Troika , l’Italia e altri Paesi, come il Portogallo, hanno mantenuto la loro sanità pubblica, sia pur fortemente ridimensionata.

Nel resto del mondo, e soprattutto negli Stati Uniti, dove, imperando il pensiero del neoliberismo, manca del tutto la sanità pubblica, il contagio infuria in modo crescente. Il contagio aumenta paurosamente anche in tutti i Paesi del mondo, non dotati o poco dotati di una sanità pubblica.

Il pensiero neoliberista è totalmente presente anche nella politica dei Paesi europei, che si auto definiscono frugali, ma sono invece predatori e sfruttatori.

Alcuni di tali Paesi, essendo paradisi fiscali (il che è inconcepibile in un’Unione europea), hanno violato apertamente i Trattati europei e vogliono oggi costringere l’Italia a chiedere prestiti al Mes, da loro controllato e vogliono negare la concessione a carico del bilancio europeo di prestiti a fondo perduto per riparare gli effetti dannosi prodotti sull’economia dal corona virus.

Si tratta di Austria, Olanda, Danimarca, Svezia e Finlandia, i quali, dopo averci fatto chiudere ospedali ed eliminare posti letto attraverso le prescrizioni illogiche e distruttive della Troika, indebitamente eseguite da Mario Monti, oggi vogliono che l’Italia, che si trova in uno stato di debolezza economica a causa loro, provveda a ricostituire la sanità pubblica con mezzi propri o ricorrendo al famigerato Mes, che implica una inaccettabile intrusione di detti Paesi predatori nella nostra politica economica, mantenendo peraltro il loro stato giuridico di immunità penale, civile e amministrativa.

È arrivato il momento che l’Italia elevi forte la sua voce contro le prepotenze di questi Paesi, che, come accennato, agiscono in pieno contrasto con gli stessi Trattati europei, i quali, come è noto, impongono la stabilità economica e la coesione economica e sociale tra i vari Paesi membri.

Il governo italiano dovrebbe, dunque, come primo atto, ricorrere alla Corte di giustizia europea e chiedere se i comportamenti tenuti da Austria, Olanda, Danimarca, Finlandia, Svezia e anche dalla stessa Germania, siano stati conformi ai Trattati, considerato che il loro comportamento difforme ha reso impossibile il perseguimento degli scopi dell’Unione europea.

Il governo italiano dovrebbe, inoltre, ricorrere alla Corte dell’Aja, competente in materia di trattati internazionali, per chiedere di conoscere se i citati Paesi si siano comportati in modo tale da vanificare gli scopi dell’Unione europea, rendendo tali trattati inattuabili, ai sensi dell’articolo 60 della Convenzione di Vienna (1969), comma 2, lettere b e c, e comma 3, lettera b, con la conseguenza che o l’Italia è autorizzata ad uscire dai Trattati europei o da questi debbano uscire i su menzionati Paesi.

Insomma abbiamo gli strumenti giuridici per mettere sotto scacco questi Paesi predatori e, eventualmente, cacciarli dall’Europa. Riservandoci, comunque, la possibilità di istituire una nuova Unione tra gli Stati membri del Sud Europa.

Per quanto riguarda la nostra politica interna, purtroppo anche essa è infettata del pensiero neoliberista, del quale se ne è fatta aralda Emma Bonino, la beniamina di George Soros, la quale ha presentato una mozione in Senato per far approvare la nostra utilizzazione del Mes.

Riteniamo che questa insulsa mozione sia respinta dalla maggioranza dei nostri parlamentari, anche se il PD e in particolare Italia Viva vogliono continuare a spingerci all’assunzione di nuovi debiti, che sono dei veri e propri cappi al collo, e alla conseguente svendita totale del nostro patrimonio pubblico.

Che il Pd e Italia Viva siano schiavi delle multinazionali e della finanza è dimostrato poi, in modo eclatante, dal fatto che Renzi tenta di mantenere la concessione delle autostrade ai Benetton, affermando, in pieno contrasto con le risultanze degli atti, che in caso contrario andremmo incontro a enormi spese a carico del Popolo italiano.

Egli ha rovesciato i piani, i Benetton sono solo dei concessionari, che hanno violato le norme della concessione e non hanno diritto a nulla, anzi devono pagare una enorme somma per i danni arrecati alle strutture autostradali, costruite dal Popolo italiano, e alla vita di 43 persone morte sul Ponte Morandi, mentre dall’altro lato c’è il Popolo che detiene tutti i suoi poteri sovrani, e una pubblica amministrazione che ha il dovere giuridico, giudizialmente sanzionato, di perseguire gli interessi, non dei privati, ma del Popolo stesso.

Lo afferma la nostra Costituzione repubblicana e democratica, secondo la quale: la stessa esistenza dei diritti privati è subordinata all’assicurazione del perseguimento della funzione sociale del bene (nel nostro caso le autostrade) e, in ogni caso, all’utilità sociale (articoli 41 e 42 Cost.).

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

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4 Responses

  1. Io adoro Paolo Maddalena per la sua eccelsa preparazione giuridica e Costituzionale e lo ascolti e leggo volentieri quando ne ho l’occasione

  2. Professor Maddalena,
    Che ne direbbe di un’ASSEMBLEA COSTITUENTE PERMANENTE AD ESCLUSIONE DI TUTTE LE OLIGARCHIE CHE HANNO GESTITO l’ITALIA DAL 1946 ad oggi?

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