La situazione del corona virus mantiene un andamento discendente in Italia e in Europa, mentre continua a salire soprattutto negli Stati Uniti, dove il predominio del principio neoliberista, che ha profondamente infettato le menti dei governanti, ha spinto tutti gli Stati, esclusa la California, a non adottare la misura del lockdown.
Domani ci saranno le grandi manifestazioni per la dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti e gli assembramenti non sono stati assolutamente vietati.
È da notare che il corona virus ha aggredito, negli Stati uniti, anche i bambini e i giovani sotto i 35 anni.
Quanto alla situazione economica europea è da sottolineare che nel discorso di insediamento come Presidente semestrale dell’Unione europea, Angela Merkel, in collegamento da Berlino a Bruxelles con la Ursula Von der Leyen, ha affermato, che lei e la Presidente della Commissione, faranno di tutto per far approvare il Recovery Fund e mantenere unita l’Europa.
È singolare che da due donne tedesche venga l’invito a un miglioramento della situazione politica europea che, al momento, appare effettivamente disastrosa, piena di contrasti, di diseguaglianze economiche fra gli Stati e di strumenti contrari al funzionamento del mercato unico, come i paradisi fiscali.
In Italia, il Presidente del Consiglio Conte traccheggia sulla risposta da dare al Mes, affermando che non saremo i primi a chiederlo e che potremmo chiederlo solo se altri Paesi ne vorranno usufruire.
Ci appare una risposta alquanto sibillina, probabilmente dettata dalla preoccupazione di evitare allarmi nel mercato generale, in quanto la richiesta del Mes, se chiesta soltanto da noi, costituirebbe un segno di debolezza.
Tuttavia quello che colpisce negativamente è non poter riscontrare nelle parole del Presidente Conte la presenza di idee chiare e forti nei rapporti con l’Europa.
Gli rivolgiamo dunque, con molta umiltà, la preghiera di leggere la nostra petizione, depositata alla Camera e al Senato, e firmata da oltre 70 mila persone, nella quale si chiarisce quanto dannosa sia l’utilizzazione del Mes per la nostra Patria, già carica di debiti, sopratutto per il fatto che essa consentirebbe ulteriori intrusioni nella nostra politica interna da parte europea, una intrusione che il Mes renderebbe insopportabile, poiché i suoi operatori sono immuni da responsabilità penale, civile e amministrativa e immuni sono i loro archivi.
A nostro avviso la salvezza dell’Italia non sta nel caricarci di debiti e di intrusioni nella nostra attività economica, ma nel difendere dall’acquisto da parte degli stranieri le nostre fonti di produzione di ricchezza nazionale e in particolare i beni comuni, le industrie strategiche, i servizi pubblici essenziali, le fonti di energia e le situazioni di monopolio, come prescrive l’articolo 43 della Costituzione.
Soltanto con la trasformazione in beni demaniali, cioè solo ritrasferendo nella proprietà del Popolo i su elencati beni, potremo difenderci dagli assalti del mercato generale.
Parlare di demanio pubblico significa parlare di proprietà del Popolo, cioè di beni inalienabili, inusucapibili e inespropriabili, ed è insano chiedere la sua abolizione, addirittura a proposito dei beni comuni, che sono quelli indispensabili per la soddisfazione dei diritti fondamentali dell’uomo.
La parola da usare in questo periodo di forte crisi economica è dunque una sola: “nazionalizzare” i nostri beni essenziali.
Solo così, come dice il Presidente Conte, potremo “farcela da soli”.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
PETIZIONE CONTRO IL MES: https://www.change.org/StopMesNoMes
Speriamo di atuare ptesto qutesto programma erendeere finlmente il potere Al popolo sovrano