Sul piano sanitario non ci sono novità di rilievo. C’è l’invito, tuttavia, da parte degli esperti, di non allentare le misure di precauzione, poiché il virus non è stato assolutamente debellato e, come già avvenuto a Roma, potrebbero nascere altri focolai.
L’invito è rivolto particolarmente ai “negazionisti”, i quali, con le loro astruserie, si sono assunti la responsabilità di deviare l’opinione pubblica verso forme lassiste.
Sul piano europeo sembra che la Angela Merkel e la Ursula Von der Leyen stiano riuscendo a domare in qualche modo l’egoismo di Austria, Olanda, Finlandia, Svezia e Danimarca, ma resta il fatto che il Recovery fund potrebbe arrivare comunque soltanto agli inizi del prossimo anno.
Nel frattempo, secondo logica, l’Italia dovrebbe, a nostro avviso, provvedere ad emettere immediatamente una moneta di Stato, parallela all’Euro.
Infatti, per un verso ci troviamo in uno stato di necessità, e per altro verso non è affatto vero che lo Stato italiano abbia perso la sua sovranità monetaria, poiché i Trattati e lo Statuto della Bce parlano soltanto di un monopolio europeo delle banconote, cioè dal denaro emesso dalle banche, e non della moneta di Stato, mentre l’articolo 11 della Costituzione consente all’Italia “limitazioni della sua sovranità” solo per perseguire “la pace e la giustizia tra le Nazioni”, non per favorire le speculazioni dei Paesi forti ai danni della stessa Italia.
È peraltro favorevole all’emissione di una moneta di Stato il Premio Nobel Joseph Stiglitz secondo il quale: “l’euro è stato progettato per fallire ed occorre pensare ad una doppia moneta”, affermando in particolare: “che l’Italia è abbastanza grande, con economisti validi e creativi, affinché possa gestire una partenza “di fatto” dall’Euro, stabilendo una doppia valuta flessibile che potrebbe aiutare a ripristinare la prosperità”. In tal modo “la responsabilità di un’uscita de iure, con tutte le sue conseguenze, verrebbe scaricata su Bruxelles e Francoforte, che si troverebbero nella difficile posizione di decretare ufficialmente un’espulsione dell’Italia dall’area valutaria”.
Nello stesso senso si sono espressi il noto economista James Kenneth Galbraith insieme ad altri 101 economisti, i quali in un recente appello, hanno auspicato l’emissione di una moneta parallela, ricordando che ciò è stato fatto dalla California nel 2009 e da altri Stati americani durante gli anni della depressione.
È da ricordare d’altro canto che la Germania ha violato per 5 anni consecutivi i limiti di Maastricht, non ha mai denunciato il suo surplus commerciale, ha fatto pagare all’Europa il costo della sua unificazione e ancora percepisce il relativo contributo dopo che detta unificazione è stata attuata da ben 30 anni. E dopo tutto questo nessun provvedimento è stato mai adottato nei suoi confronti.
Si deve inoltre considerare che in Europa i Trattati sono stati ampiamente violati, non solo dalla Germania, ma anche da altri Paesi, come l’Olanda e il Lussemburgo che, in contrasto con il principio fondamentale di coesione economica e sociale sono diventati paradisi fiscali.
Aggiungiamo infine che in Italia una moneta di Stato è stata emessa con successo da Aldo Moro con la legge numero 171 del 31 marzo del 1966 e altrettanto fece Giovanni Leone con DPR 14 febbraio 1974.
Con questi provvedimenti l’Italia immise nel mercato oltre 500 miliardi, che aiutarono moltissimo la crescita dell’economia italiana.
Se il nostro governo non facesse altrettanto, in uno stato di necessità causato dal corona virus e dai suoi perniciosi effetti economici e in momento di deflazione, darebbe l’ impressione di non saper far valere gli interessi italiani alla pari dei cosiddetti Stati forti dell’Unione europea e di essere asservito alla finanza e alle multinazionali.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
Dr. Maddalena, complimenti per la volontà di difendere e attuare la costituzione, lei è un esperto. Ma per quanto riguarda il covid 19 mi viene da dirle: “Sutor ne ultra crepidam!”
Antonio Marchetti condivido pienamente per l’emissione di una nostra moneta parallela, Europa permettendo, ce lo permetteranno? non solo la moneta ma anche una rivoluzione fiscale, il cancro va estirpato alla radice, eliminare la tassa sul reddito che un abuso di potere, contro ogni principio di libertà, creatività e sopravvivenza. Le tasse vanno distribuite sui consumi per regolare il mercato, le speculazioni e l’inflazione. Lo stato deve stampare moneta per creare lavoro, e bonificare il territorio, creare infrastrutture e servizi utili, in questo modo il debito dello stato non è debito ma ricchezza.