La situazione del contagio da corona virus, per quanto riguarda l’Italia, è dichiarata stabile. Il che vuol dire che non possiamo ancora uscire dalla fase uno delle restrizioni. Su questo punto sono giustamente ferree le posizioni del Presidente del Consiglio Conte e del Ministro della Salute Speranza.
Intanto si fa molto forte in Italia e in Europa la pressione delle multinazionali e delle industrie per la ripresa dell’attività produttiva.
In relazione a queste richieste il Presidente Conte ha istituito una task force con a capo l’esperto manager Colao, persona molto legata alle multinazionali, nonché da professori universitari e esponenti del mondo industriale.
In Europa il principio di solidarietà e di coesione economica e sociale fra gli Stati membri stenta molto ad affermarsi e il Vertice dei capi di stato e di governo, che doveva decidere oggi sulla dibattuta questione del Mes e degli Eurobond, è stata rinviata alla settimana prossima.
Intanto Germania, Francia e Spagna
Intanto Germania, Francia e Spagna si preparano a riaprire i mercati e in questa ripartenza la pole position è tenuta dalla Germania, la quale ha un potenziale produttivo di gran lunga maggiore di quello degli altri paesi ed ha avuto la previgenza di dotarsi in anticipo delle mascherine e degli altri strumenti necessari per proteggersi dall’infezione da corona virus, in base a un piano risalente al 2008 consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
I governi italiani hanno dimenticato di attuare detto piano. E ci siamo trovati in grave difficoltà nell’approvvigionarci di mascherine e di quanto necessario per evitare i contagi, specie nei luoghi di lavoro.
Insomma partiamo svantaggiati sia sul piano dell’economia sia sul piano della prevenzione sanitaria.
Svincoliamoci dall’Europa
Dal nostro punto di vista, quanto sta avvenendo nei rapporti tra gli Stati membri dimostra ampiamente che questi ultimi, e specialmente quelli economicamente più forti, non stanno affatto perseguendo lo scopo essenziale trattati di Maastricht e di Lisbona e, precisamente quello fondamentale della coesione economica e sociale.
A causa di questa plateale violazione tali trattati devono ritenersi estinti, in base alle norme di cui all’articolo 61 della Convenzione di Vienna.
Un’occasione d’oro, da sfruttare in questo momento, per svincolarci da questi “manovratori dell’Europa” totalmente dediti al perseguimento dei loro individuali interessi e fortemente restii ad un atteggiamento solidale fra gli Stati membri.
FIRMA LA PETIZIONE CONTRO IL MES: http://chng.it/wZvzDtGN
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”