Incredibile quanto avviene per Alitalia. In tre anni lo Stato italiano ha speso, per mantenere in vita le trattative ancora in corso con altre compagnie, 350 milioni all’anno per tre anni.
Si è proceduto ora alla nomina di un commissario unico per il quale ci sarà un compenso inferiore a quello percepito dai tre precedenti commissari, il quale si batterà, non perché Alitalia torni agli italiani, ma perché vada in mano ai tedeschi di Lufthansa o agli americani di Delta i quali richiedono forti ridimensionamenti di personale e certamente non faranno i nostri interessi.
Altri sprechi a favore degli stranieri. Eppure le rotte aeree, se ben gestite, sono una grande fonte di produzione di ricchezza nazionale e logica vorrebbe che non le alienassimo ad altri paesi.
Per quanto riguarda l’Ilva…
Per quanto riguarda l’Ilva, in un’atmosfera profondamente confusa, la messa in sicurezza dei forni è stat affidata ai commissari straordinari. Sarà cioè pagata dagli italiani. E l’obiettivo che si vuol raggiungere è far partecipare alla gestione dell’impresa Invitalia, cioè una società partecipata al 100% dal ministero dell’Economia, in misura minoritaria, in modo che le decisioni più importanti siano adottate da ArcelorMittal cioè dai franco-indiani.
Questi ultimi costituiscono soltanto una spina nel fianco per gli interessi degli italiani. Essi mirano a riduzioni del personale, a loro massimo profitto e si disinteressano ovviamente della salute e dell’economia italiana.
Tutto questo è semplicemente inconcepibile e inaccettabile.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”