La notizia che la Whirlpool, di fronte all’atteggiamento ferreo e dignitoso degli operai napoletani, si è dichiarata disposta a una trattativa, ci riempie di gioia e ci rende fieri di esser parte di quel popolo forte e intelligente, tante volte bistrattato.
Ora vogliamo sottolineare che sul piano Costituzionale e giuridico, la posizione degli operai di Napoli è molto più forte di quella della Whirlpool.
Infatti gli operai, che ai sensi dell’articolo 2 della Costituzione, agiscono come singoli e come parte della Comunità napoletana, vantano il diritto fondamentale al lavoro, sancito dall’articolo 4 della Costituzione, e inserito fra i principi fondamentali della Costituzione stessa, che prevale sul diritto di proprietà privata della Whirlpool.
In modo sommesso, richiamiamo l’attenzione del Ministro Patuanelli sul fatto che il diritto di proprietà privata, sancito dall’articolo 832 del Codice civile, cioè di un codice emanato sotto la vigenza dello Statuto Albertino, va letto mediante un’interpretazione costituzionalmente orientata, alla luce degli articoli 41 e 42 della Costituzione della Repubblica Italiana.
Esso dunque va letto nei seguenti termini: “il proprietario privato gode della cosa, assicurando lo scopo della sua “funzione sociale” (Art. 42 Cost., comma 2) e dispone della cosa stessa salvaguardando l'”utilità sociale”, la sicurezza, la libertà e la dignità umana” (art. 41 Cost.).
Preghiamo il Ministro di tener presente che la Whirlpool, non solo ha violato gli accordi senza tenere in alcun conto gli aiuti economici concessigli dallo Stato italiano, ma ha preteso, in contrasto con l’ordinamento vigente, di far valere come legittimi la chiusura dello stabilimento e il licenziamento degli operai.
In sostanza la Whirlpool, anziché perseguire la funzione sociale del suo stabilimento ha perseguito una funzione anti-sociale, vanificando lo scopo per il quale la Costituzione le aveva concesso la tutela del suo diritto di proprietà. Di conseguenza essa ha perso la proprietà della fabbrica in questione, che è passata, per disposto della Costituzione, nella proprietà pubblica dello Stato italiano e che può essere nazionalizzata senza nessun indennizzo.
Inoltre la Whirlpool, ponendo in essere un atto assolutamente in contrasto con l’utilità sociale, la sicurezza e la dignità umana, ha violato una norma precettiva e imperativa, rendendo applicabile l’articolo 1418 del Codice civile, che prevede l’annullamento di questi atti, nonché il risarcimento dei danni arrecati agli operai e alla Comunità napoletana.
Ci auguriamo che il governo si ponga nei confronti della Whirlpool, non in una posizione di subordinazione, ma in una posizione di superiorità, facendo capire che l’alternativa non è quella della cessione della fabbrica a un’altra società per la sua riconversione, o il licenziamento degli operai. L’alternativa, invece, è: o la continuazione dell’attività dello stabilimento in questione senza nessun licenziamento, oppure il passaggio dello stabilimento stesso alla proprietà dello Stato italiano, come si è detto, senza nessun indennizzo.
Lo impongono, come ripetuto, gli articoli 41 e 42 della Costituzione e i nostri governanti hanno il dovere di farla rispettare e di rispettarla con diligenza e onore (articolo 54 Cost.).
Diligenza e onore che hanno dimostrato in pieno gli operai napoletani e il loro Sindaco Luigi de Magistris.
Professor Paolo Maddalena.
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”