Il comunicato Istat è chiarissimo nel dichiarare, come da tempo avevamo previsto, che siamo arrivati alla recessione economica. Cioè produciamo meno di quanto abbiamo bisogno.
Siamo divenuti veramente poveri. Vanno bene soltanto energia e alimentari, in gran parte già ceduti a multinazionali straniere.
La causa di tutto sta nell’aver ceduto allo straniero le fonti di produzione della ricchezza nazionale, conferendole a privati e a multinazionali che hanno badato soltanto ai loro interessi e non a quelli italiani, ignorando del tutto l’importanza di nazionalizzare e di difendere, con leggi apposite, la produzione nazionale.
Un esempio evidente di quanto sta avvenendo è costituito dalla politica cinese, la quale tende a far diventare la Cina la padrona del mondo. Infatti a differenza di quanto affermano le teorie neoliberiste, i governanti cinesi non vendono le industrie strategiche e le altre fonti di produzioni della ricchezza, che sono tutte statalizzate, e invadono il mondo comprando quelle degli altri. Si assicurano così una forza imbattibile nei confronti del mercato globale.
L’Italia invece fa l’esatto contrario: vende, come si è ripetuto, le fonti di produzione di ricchezza, mentre le nostre fonti di informazione si meravigliano di quanto accade, senza tener presente che l’attuale recessione è frutto di una quarantennale politica di svendite e di privatizzazioni.
Può esistere la speranza che i governi si rendano conto di quanto erroneo sia il sistema neoliberista? Da questo dipende la salvezza dell’Italia.
Professor Paolo Maddalena.
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
ISCRIVITI ALL’ASSOCIAZIONE ATTUARE LA COSTITUZIONE
Potrebbero interessarti anche:
Il carattere contabilistico e burocratico del disegno di legge della commissione Rodotà sui cosiddetti beni comuni
Il caso delle trivelle nello Ionio è uno scempio per l’ambiente
L’errore è stato di trasferire le fonti di produzione dallo Stato ai privati
Tap: l’opera va bloccata perché viola la Costituzione
L’Unione Europea modifichi i trattati di Maastricht e di Lisbona