La classe intellettuale italiana e, specialmente quella politica, teme che un’interpretazione costituzionalmente orientata del vigente concetto di proprietà privata, di cui all’articolo 832 del Codice Civile, sia un argomento da evitare (come se la Costituzione non contenesse norme imperative, come quelle in esame, e potesse essere agevolmente disapplicata) .
Vorremmo che sia chiaro che la storia degli ultimi 40 anni, che ha volutamente trascurato la funzione sociale della proprietà e l’obbligo di non contrastare l’utilità sociale, la sicurezza, la libertà e la dignità umana nelle contrattazioni ha prodotto in tutto il mondo effetti terribilmente nocivi, instaurando nel mercato il principio della lotta reciproca e la ineliminabile schiavitù di tutti i lavoratori.
Possiamo dire che avanza un secondo medioevo (e la vittoria della Lega alle elezioni europee è una prova), nel quale una classe dominante costituita da pochi soggetti ha il diritto di dominare la massa indifferenziata dei popoli.
Insomma il vero sovrano (che una volta era il proprietario terriero) sta diventando oggi la finanza predatrice, mentre nell’immaginario collettivo sembra che si stia radicando questa terribile mistificazione dell’ordine sociale, con buona pace delle lotte secolari che hanno portato alla rivoluzione francese e all’emersione dei concetti di popolo e di nazione.
Dopo le elezioni europee, per gli italiani che hanno ancora discernimento e buona volontà, una deve essere la parola d’ordine: attuare i principi e i diritti fondamentali della vigente Costituzione Repubblicana e democratica specialmente per quanto riguarda l’aspetto economico.
Dunque è assolutamente inaccettabile ritenere che il completamento della nozione di proprietà privata con i limiti esterni della funzione sociale, per quanto riguarda il suo godimento, e dell’utilità sociale, per quanto riguarda la sua disposizione, debba essere un argomento intoccabile.
La recentissima vicenda di Mercatone Uno e di migliaia di situazioni analoghe ne costituiscono la prova inconfutabile.
Professor Paolo Maddalena.
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
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