È certamente conforme all’articolo 3 della Costituzione una rivalutazione dei salari minimi che vengono corrisposti nei vari settori produttivi e specialmente in agricoltura.
L’intervento del legislatore è auspicabile nella prospettiva di un bilanciamento degli interessi in gioco avendo di mira la finalità prevista dal suddetto articolo 3 della Costituzione: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di carattere economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e la partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, sociale ed economica del paese”.
In questo difficile bilanciamento di interessi deve rientrare, ovviamente, anche il profitto dell’impresa, la quale in una situazione neoliberista di mercato libero non ha nessun limite, laddove un limite è imposto dalla Costituzione ed in particolare dal citato articolo 3.
Professor Paolo Maddalena.
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
La busta paga è composta dal salario lordo e dopo le trattenute,compresa l’IRPEF, il netto disponibile per una vita dignitosa come da articolo 36 della Costituzione. Mentre nel caso di disoccupazione involontaria, come disposto dall’articolo 38 della Costituzione, al lavoratore devono essere assicurati i mezzi necessari per le proprie esigenze di vita. Però possiamo aumentare il salario e gli stipendi disponibili riducendo il loro stratosferico carico fiscale applicando la vera progressività all’intero sistema tributario applicata alla capacità contributiva effettiva come disposto dall’articolo 53 della Costituzione. Si potrà MAI fare?