Qualche politico di alto rango pone finalmente in evidenza che l’iniziativa del comitato Rodotà è contro la Costituzione e riporta indietro di dieci anni le conquiste democratiche sui beni comuni, con particolare riferimento alla loro tutela, alla loro gestione e alla loro posizione costituzionale.
Le norme sulla proprietà contenute nel codice civile vanno riformate ai sensi degli articoli 41 e 42 della Costituzione, cioè per raggiungere la utilità sociale e la funzione sociale dei beni, e non per rimettere la sorte di questi beni medesimi nelle mani di privati o di burocrati della pubblica amministrazione, eliminando del tutto il concetto di Stato-Comunità e quello di proprietà demaniale del Popolo sovrano.
Aggiungiamo il seguente articolo apparso sul Fatto Quotidiano a firma dell’Onorevole Stefano Fassina:
Professor Paolo Maddalena.
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”