Come ha sottolineato Papa Francesco il Global Compact sulle migrazioni, l’accordo firmato a New York due anni fa e riportato a Marrakech per discuterne i termini della ratifica, è uno strumento fondamentale e indispensabile per risolvere il grave problema delle immigrazioni.
Purtroppo la maggior parte dei firmatari di New York erano assenti a Marrakech, dimostrando poca lungimiranza e soprattutto la incomprensione dell’entità del fenomeno.
A causa di guerre regionali e soprattutto a causa del cambiamento climatico le immigrazioni non sono frenabili e sono in marcia, al momento, oltre 238 milioni di persone.
E’ illogico e assurdo mettere la testa sotto la sabbia in una situazione come questa. Il fatto è che le menti dei paesi ricchi o meno sottosviluppati sono offuscate dalla insulsa idea neoliberista secondo la quale il fine da raggiungere momento per momento è, indipendentemente da ogni previsione futura, è quella del guadagno immediato.
Si trascura così anche l’elementare constatazione che gli immigrati porterebbero verso l’alto il Pil dei vari Stati assolvendo ai lavori più umili che i paesi ricchi e meno ricchi non vogliono più fare.
Il dato essenziale che sfugge a questi paesi è che il problema numero uno dell’umanità, al quale consegue l’immigrazione, è il riscaldamento globale e che tutto dovrebbe essere risolto alla luce di questo problema rifiutando con forza ogni politica di discriminazione razziale foriera di guerre e atta soltanto a incidere negativamente sulle variazioni climatiche.
D’altro canto è da tener presente che la nostra Costituzione impone, come fattore di base del diritto, la razionalità (art.3 Cost) e pone come fondamentali principi la difesa del paesaggio, dell’ambiente e dei beni culturali, nonché della salute umana (articoli 9, 32, 117 comma 2 lettera S Cost.).
Professor Paolo Maddalena.
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”