La privatizzazione, cioè la trasformazione dell’ente pubblico titolare dei beni o dei servizi pubblici essenziali in società per azioni, comporta la trasformazione dei beni e servizi da pubblici in privati. Con la eliminazione delle garanzie giuridiche previste a carico dei dipendenti pubblici in una generica responsabilità civile delle società private.
E’ una truffa mascherata ai danni del cittadino, ancor più micidiale quando si tratta di società a completa partecipazione pubblica, per le quali vale l’equazione: la società prende i profitti e il pubblico paga.
Chi ha inventato le privatizzazioni ha commesso “dei crimini legali” di eccezionale gravità, se ne vedono gli effetti nell’incendio avvenuto stanotte delle ecoballe custodite in via salaria il cui fumo ha appestato l’intera città di Roma.
Le privatizzazioni sono l’espressione massima del pensiero neoliberista che vuol dare ai privati le fonti di produzione di ricchezza, fondamentalmente i servizi pubblici essenziali (rotte aeree, linee ferroviarie, telecomunicazioni, frequenze televisive, autostrade ecc.) e le fonti di energia (gas, luce).
E’ arrivato il momento che il popolo si risvegli e chieda al governo di togliere di mezzo questa idea balorda del neoliberismo e di fare effettuare i servizi pubblici essenziali e la gestione delle fonti di energia a esperti dipendenti pubblici, soggetti alle rigorosissime norme per loro previste dall’ordinamento dello Stato civile degli impiegati dello Stato.
Professor Paolo Maddalena.
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”