In America ci pensa Trump, scambiando la causa con gli effetti. Secondo lui evitando le spese per l’ambiente (che egli non sa cosa sia) si risparmierebbero danari da destinare alle classi sociali che stanno insorgendo per il malessere loro provocato da governi ottusi e poco lungimiranti.
Dimentica Trump gli effetti disastrosi e costosissimi delle alterazioni climatiche e, dimostra, di non essere in grado di avere una visione esatta delle cose.
In Europa la Commissione ritiene opportuno dirottare i finanziamenti europei per un ampliamento della flat tax, cioè per aumentare i benefici ai ricchi, diminuendoli ai poveri.
In Italia ci pensa Salvini, il quale, in diretto contrasto con la l’articolo 47 della Costituzione (che afferma il diritto all’abitare) e in contrasto con una granitica giurisprudenza della Corde dei Diritti dell’Uomo, sgombera i locali dell’ex penicillina in zona Tiburtina gettando sulla strada centinaia di persone, bambini compresi, laddove la citata giurisprudenza di Strasburgo vieta gli sgomberi se non si offre una soluzione alternativa.
Sembra che la realtà non sia sotto gli occhi dei nostri governanti mondiali. E’ indubbio che il problema numero uno dell’umanità è la tutela dell’ambiente (e questo sfugge a Trump). E’ indubbio che la soluzione della crisi va cercata offrendo lavoro a una molteplicità di cittadini per ricostruire l’equilibrio idrogeologico dell’Italia e per bonificare i moltissimi siti inquinati. E questo sfugge all’Europa.
E’ importante, come si è accennato, dare agli sfrattati cosiddetti abusivi una soluzione alternativa. E questo sfugge a Salvini.
In realtà quello che nessuno vuol capire è che la soluzione di tutto sta nell’abbandonare il sistema economico predatorio del neoliberismo che dissipa i patrimoni nazionali fra singoli facoltosi individui, lasciando il popolo, cioè tutti i cittadini nella indigenza e nella povertà.
La soluzione invece è nel ritorno ad un sistema economico produttivo di stampo keynesiano, che riequilibra il rapporto tra proprietà pubblica del popolo e proprietà dei privati, avendo cura che quest’ultima non superi la prima (la potenza finanziaria formata da derivati supera, secondo le ultime stime, del 33% i pil di tutti gli Stati del mondo).
Chi governa lo deve fare nell’interesse del popolo: per lo svolgimento della persona umana e per il progresso materiale e spirituale della società. Lo impongono gli articoli 3 e 4 della nostra Costituzione Repubblicana.
Professor Paolo Maddalena.
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
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