Nonostante i disastri provocati dalle privatizzazioni, effettuate sulla base dell’indimostrato principio ,più volte affermato da Berlusconi, secondo “il quale il privato è meglio del pubblico”, i Radicali hanno proposto un referendum per la privatizzazione dei servizi di trasporto urbano della capitale (ATAC).
L’errore sta nel ritenere che le funzioni e i servizi pubblici possono essere svolti dai privati, senza tener conto che una cosa è gestire servizi con patrimonio proprio e altra cosa è gestire i servizi con patrimonio della collettività.
Da ciò dipende che il privato, gestendo beni altrui e perseguendo i propri interessi, mira soprattuto al proprio profitto e offre un servizio scadente e spesso di pessima qualità.
A ciò si deve aggiungere che il dipendente pubblico risponde del mancato esercizio dei propri doveri con norme molto più severe di quelle che possono essere poste nel settore privato.
Inoltre la gestione del servizio dei trasporti implica una visione globale del problema che possono fare soltanto le istituzioni pubbliche e non i singoli privati, ispirati dal loro personale interesse.
E’ per questo che l’articolo 43 della Costituzione impone che i servizi pubblici essenziali, come quelli in esame, siano gestiti dalla mano pubblica o da comunità di lavoratori o di utenti.
L’idea dei Radicali è dunque priva di fondamento logico e giuridico. Votare No al Referendum è un dovere civico.
Professor Paolo Maddalena.
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
Combattere
Soffrire
Amara il proprio parse
[…] Votare No al referendum su ATAC privata è un dovere civico; […]