La notizia dell’Istat secondo la quale il PIL italiano è in discesa mentre aumenta la disoccupazione è la dimostrazione più evidente della mancanza di una politica economica efficace da parte dei governi che si sono succeduti dall’assassinio di Aldo Moro in poi.
Da quando si è distrutto il sistema economico produttivo di stampo keynesiano con l’approvazione di leggi palesemente incostituzionali e si è avallato il radicarsi del sistema economico predatorio di stampo neoliberista, l’Italia ha posto le premesse per la sua dissoluzione economica.
Questo cambio di sistema infatti ha fatto in modo che le imprese, anziché, investire in attività produttive di merci e di lavoro, hanno preferito acquistare prodotti finanziari, oppure, come molto spesso è avvenuto, vendere le loro aziende ad acquirenti stranieri, i quali, dopo essersi impossessati delle tecnologie, italiane hanno delocalizzato i loro stabilimenti lasciando gli italiani senza lavoro.
Occorre che il governo adotti provvedimenti urgenti contro questo fenomeno (ad esempio eliminando l’esonero dalle tasse per cinque anni a favore dei nuovi investitori).
Soprattutto è indispensabile bloccare le privatizzazioni degli enti pubblici economici trasformandoli in società per azioni scalabili da tutti e specialmente dagli stranieri, e fare in modo che le fonti produttive di ricchezza restino in Italia. Se ogni giorno vendiamo a stranieri importanti Aziende, è chiaro che la conseguenza immediata è il nostro ineliminabile impoverimento.
L’Italia sembra un Paese in vendita, mentre altre Nazioni, vedi Cina, Stati Uniti, Francia, Germania, Inghilterra, Giappone, ecc., comprano a buon prezzo quanto di meglio abbiamo sul piano economico produttivo. Così la nostra fine è assicurata. Eppure il rimedio c’è, ed è sperimentato dagli altri citati Paesi: si tratta di “nazionalizzare” le industrie strategiche e quelle inerenti a fonti di energia e a servizi pubblici essenziali.
Professor Paolo Maddalena.
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”