Il Governo è allo sbando. La maggioranza parlamentare è stata votata affinché cambiasse le politiche dei governi precedenti, incentrate sull’aiuto ai poteri forti e sulle privatizzazioni, sulle svendite del patrimonio pubblico italiano e sulla concezione del lavoro come una mercanzia.
Tutto dimostra, invece, che la politica che si sta attuando non ha nulla di nuovo e va nella stessa direzione delle politiche precedenti. Addirittura vengono premiati i più ricchi (Flat tax e condono fiscale) e, per giunta, si continuano a vendere i beni che appartengono al popolo, come gli immobili artistici e storici, precisamente indicati nel DEF.
Eppure per sollevare l’Italia dal baratro in cui è stata gettata dai governi che fin oggi si sono succeduti dall’assassinio di Aldo Moro in poi e per ridare all’Italia stessa una posizione dignitosa in ambito europeo sarebbe stato sufficiente rinazionalizzare le industrie strategiche, le imprese che ineriscono a fonti di energia e quelle che ineriscono a servizi pubblici essenziali (art. 43 Cost.) che sono state privatizzate facendo in modo che miliardi di euro fossero strappati al popolo italiano e dati a singoli soggetti che li usano per fini personali e diversi dall’utilità generale (vedi ponte di Genova).
Ed è da tener presente in proposito che il citato articolo 43 della Costituzione prevede la nazionalizzazione delle imprese a cui prima si è fatto cenno, ma vieta il contrario e cioè il rendere società private gli enti pubblici (le privatizzazioni) e svendere le nostre industrie allo straniero (vedi il caso Ilva).
Nonostante tutto i politici, che pur si erano presentati all’elettorato come soggetti del cambiamento, hanno seguito, come poco sopra si accennava, la linea dei loro predecessori, talvolta addirittura peggiorandola, fino al punto di maggiorare l’entità del condono fiscale per i più ricchi e per quelli che esercitano attività turpi. Dove andremo a finire?
Professor Paolo Maddalena.