Per quanto riguarda il ponte di Genova è da rilevare che i soliti neoliberisti si oppongono con argomenti giuridici di nessun pregio (necessità di ricorrere alla gara per l’affidamento di lavori), al solo scopo di assicurare alla società privata Autostrade ulteriori guadagni che non le spettano.
Sia ben chiaro che in base al diritto vigente Autostrade è tenuta a ricostruire a sue spese il ponte crollato a causa della sua incuria e a risarcire tutti i danni prodotti.
Nel contempo la concessione di cui si tratta deve essere revocata per legge e il servizio pubblico delle autostrade deve essere affidato, ai sensi dell’articolo 43 della Costituzione, a un ente statale o a una comunità di lavoratori o utenti.
La precedente concessione, avvenuta in dispregio della Costituzione, è da ritenere inesistente e incapace di produrre diritti a qualsiasi indennizzo.
Questo deve essere soltanto l’inizio. E se il governo vuole davvero essere un governo del cambiamento dovrà procedere alla nazionalizzazione di tutti i beni e servizi pubblici finiti in mano privata, in modo che tanti milioni di euro guadagnati con la riscossione di tariffe (e cioè mai in perdita) debba tornare a chi spetta e cioè al popolo italiano.
Professor Paolo Maddalena.
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”.