In relazione all’Europa si continua, da parte dei politici, a confondere le idee. Non si pone in evidenza che altro è volere l’Europa unita, altro è volere l’attuale sistema organizzativo europeo. Sul primo punto è ovvio che volere gli Stati Uniti d’Europa è una necessità assoluta.
Lo precisa, tra l’altro, l’articolo 11 della Costituzione secondo il quale l’Italia “consente in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni”. Sul secondo, invece non si può assolutamente essere d’accordo.
Questa Europa infatti ha realizzato un sistema economico predatorio neoliberista, che aiuta gli Stati forti e fa crollare gli Stati economicamente più deboli. Si tratta di una infinità di provvedimenti che ci hanno danneggiato irreparabilmente e in questa sede sarà sufficiente ricordare il bail in, che fa pagare ai depositanti i fallimenti provocati da amministratori infedeli delle banche e la direttiva Bolkestein che impone la gara europea anche per assegnare la gestione delle nostre spiagge a soggetti o S.p.A. stranieri.
In questa direzione contraria agli interessi italiani, il PD si è schierato a favore di questo tipo di Europa persino a proposito della ricostruzione del ponte di Genova, che va tolta alla Benetton e nazionalizzata, per assicurare sicurezza, lavoro e incrementi di ricchezza nazionale. Insomma bisogna evitare che domini il pensiero neoliberista.
Professor Paolo Maddalena
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”.