La politica che sta perseguendo il ministro Calenda, specie nel campo della siderurgia è certamente di basso profilo, egli non si accorge che vendendo le nostre industrie agli stranieri da a questi ultimi il diritto illimitato ad appropriarsi dei nostri profitti economici attribuendo agli italiani l’inquinamento con le conseguenze sanitarie che comporta, insieme con un po’ di lavoro precario. Insomma una grossa perdita nell’utilizzo del nostro territorio e delle sue fonti di produzione.
La realtà è che bisogna uscire dal sistema economico predatorio neo liberista che ci impone l’Europa e adottare il sistema produttivo keynesiano previsto dal titolo terzo parte prima della Costituzione, in base al quale ottenemmo il miracolo economico italiano. Gli attuali manovratori dell’Europa che arrivano a contrastare le scelte politiche elettorali degli italiani, vogliono che il nostro bilancio raggiunga il pareggio e nello stesso tempo ci impediscono di farlo perché ci impongono provvedimenti che ostacolano lo sviluppo della nostra economia. Se vogliamo salvarci dobbiamo uscire dalla zona euro, restare in Europa e costruire una unione europea in “condizioni di parità” come prescrive l’articolo 11 della Costituzione.
Dunque che l’Ilva e Piombino restino italiane e siano riconvertite dagli italiani medesimi.
Paolo Maddalena